“It’s that feeling of finding home in someone, eager and impatient to build a life together. It’s the experience of waiting out tumultuous times, longing for stability someday.”
Dopo cinque anni di indefinite hiatus (o “pausa a tempo indeterminato”, come mi suggeriscono, una frase che suona male tanto quanto il suo significato), gli Antlers hanno pubblicato oggi una nuova canzone, intitolata “Wheels Roll Home”, e descritta da Peter Silbermann (che, con Michael Lernem, ne è l’autore) con le parole citate qua in alto.
E fa impazzire quando uno dei tuoi artisti preferiti semba leggerti nel pensiero, per di più con un tale tempismo.
Per chi, come me, è cresciuto con Manuel Agnelli che ammoniva di come la stabilità fosse una tigre a cui non dare mai le spalle, questo desiderio, anzi, questa necessità di ordine e sicurezza è ancora più destabilizzante della tempesta che si attraversa per conquistarla. Finché non ci si accorge che lo sturm und drang del mare in tempesta fa battere il cuore, ma il calmo sciabordio della costa di un lago apre l’anima. E che finalmente non hai più bisogno di cercare al di fuori – di te, delle tue relazioni, del tuo quotidiano – qualcosa che faccia divampare le fiamme, perché stai già vivendo davanti a un camino perennemente acceso, con tutta la sua fascinazione e il suo calore lì per te.
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