Cosa resta dopo uno tsunami? Sabbia e detriti, ma soprattutto desolazione, spazi che prima non esistevano plasmati dalla forza dell’acqua, luoghi sconosciuti portati via dalla risacca e dalle onde impietose.
Le ultime settimane sono state uno tsunami di cose, persone e incontri. Un affastellamento di vite e parole, che dietro di sé ha lasciato un senso di vuoto cosmico, una volta finito, e una scatola di antibiotico per cercare di far pace con il mio corpo, che chiedeva di arrendersi, fermarsi, respirare.
Questa newsletter nasce mentre cerco di far passare una pastiglia di Augmentin attraverso le mie tonsille martoriate. Sarà breve, ma spero intensa.
RASSEGNA STAMPA
Linkiesta etc | Punto, linea, superficie. Marta Martino e l’abilità di scardinare il passatismo della gioielleria italiana
Ho conosciuto Marta Martino in occasione di una visita nel laboratorio di Peruffo Jewelry, di cui è Direttrice Creativa, e mi sono immediatamente innamorata dei suoi pezzi: il ritratto perfetto della nostra generazione, capaci di unire lo stile più spinto degli anni Novanta con l’eleganza dell’età adulta. Chiacchierando, ho scoperto che abbiano tantissime cose in comune: non potevo non raccontare la sua visione e la sua vita, davvero uniche.Radio Raheem | Pagine w/ Mohamed Maalal
Baba (Accento edizioni) è il debutto letterario di Mohamed Maalel, una dedica al padre e un lungo viaggio introspettivo alla ricerca della propria identità culturale e personale di un individuo scisso. Mi ha colpita fin dalle prime pagine, e poterne parlare con Mohamed è stato tanto divertente quanto profondo e intenso.
Esquire | I bambini di Diego Marcon, tra terrore e grottesco
Dramoletti, la mostra di Diego Marcon per la Fondazione Trussardi al Teatro Girolamo, è un pugno nello stomaco da cui è impossibile sottrarsi. Me la sono fatta raccontare dall’artista (e nel frattempo ci ho portato chiunque si sia trovato a passeggiare con me nel centro di Milano: è gratis, fino al 30 giugno, non fatevela scappare).
COSE DA GUARDARE
Ho conosciuto Silvia Clo Di Gregorio durante il lockdown, abbiamo partecipato insieme a una puntata di Decamerette dedicata a Tiger King. Ci siamo ritrovato qualche mese dopo dirimpettaie di lago, lei a Verbania e io ad Angera (circa) e dal giorno che ci siamo incontrate la sua carica energetica è diventata una costante nella mia vita. Oggi debutta su Prime Love Club, la serie di cui è autrice con Bex Gunther e Denise Santoro (autrici emergenti appartenenti alla comunità LGBTQIA+) insieme a Veronica Galli e Tommaso Triolo, per la regia di Mario Piredda. Quattro episodi per quattro personaggi, per immergersi nella comunità con un occhio finalmente informato e contemporaneo.
UN DISCO
Cosa sto ascoltando in questo periodo? La risposta sincera è NIENTE.
Però tra le cose uscite lo scorso venerdì c’è questo Let There Be Music dei Bonny Doon che mi ha attirato, perché la copertina mi ricorda incredibilmente il modo in cui mio nonno compilava le sue partiture. I Bonny Doon fanno parte della famiglia Woodsist e sono stati la più recente backing band di Waxahatchee. Non è un album che cambierà la storia, ma mi ha acceso un bel ricordo e, per questo, un po’ gli voglio bene.
INFINE
Per la fine dell’anno scolastico, Gabriele e i suoi compagni di classe hanno esposto i lavori fatti durante il laboratorio su Disegnare il Sole di Bruno Munari. Domani è il solstizio d’estate: il mio augurio è di festeggiarlo tutt* con un sole di ciliegie.
Alla prossima.